Mostra di
Mia Sanchez
Testi di
Valentina Bartalesi / Chiara Siravo
Dal 27/09/25
al 27/11/25
SVG

Ondo presenta Rapporto, la prima personale dell’artista svizzera Mia Sanchez in Toscana. Per la prima volta, Ondo ospita la monografica di un’artista straniera: un’occasione per ampliare la ricerca e i rapporti nel panorama artistico internazionale, pur rimanendo strettamente legato al contesto geografico, nello specifico l’area industriale tessile pratese-pistoiese. Mia Sanchez presenta una serie di serigrafie e un’opera video sviluppate a partire dall’archivio tessile conservato da Ondo. La mostra sarà visitabile su appuntamento dal 27 settembre al 27 novembre 2025.

In Rapporto, Sanchez esplora le dinamiche dell’industria tessile locale, come suggerisce il titolo, che richiama non solo l’idea di documento professionale e ufficiale, ma anche le gerarchie implicite nei processi produttivi. L’archivio di campioni conservato da Ondo diventa il punto di partenza per un’indagine visiva in cui la creazione e la classificazione di tessuti, stampati e organizzati in motivi, offre lo spunto per riflettere sulle implicazioni socio-politiche legate alla storia del loro uso materiale e sui principi di riproducibilità.

L’abbigliamento, inteso come linguaggio sociale, prosegue una ricerca già avviata da Sanchez, in cui l’uniforme è letta come simbolo del rapporto tra identità personale e appartenenza alla comunità. In mostra, i capi vengono combinati a sfondi di motivi grafici – pois, strisce e fantasie – realizzati dall’artista attraverso moduli serigrafici ripetuti in sequenza, richiamando le prassi industriali e standardizzate della produzione tessile. Questa serialità ritorna nel video Rapporto (2025) in cui il gioco del “telefono senza fili” mostra come dall’uniformità possano emergere variazioni ed errori, trasformandosi in segni distintivi. È qui che il fattore umano, con le sue imperfezioni, diventa centrale: ricorda la singolarità e la fragilità dei legami che sostengono le interazioni sociali e le nostre forme di comunicazione.

Rapporto diventa così un termine polisemico, capace di indicare relazioni interpersonali, resoconti lavorativi e la ripetizione modulare del disegno sul tessuto. Una sintesi che solleva questioni sulla libertà del singolo nelle dinamiche collettive e sulle forme di autoaffermazione nella società contemporanea.


Mostra di
Mia Sanchez
Testi di
Valentina Bartalesi / Chiara Siravo
Dal 27/09/25
al 27/11/25
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Ondo presenta Rapporto, la prima personale dell’artista svizzera Mia Sanchez in Toscana. Per la prima volta, Ondo ospita la monografica di un’artista straniera: un’occasione per ampliare la ricerca e i rapporti nel panorama artistico internazionale, pur rimanendo strettamente legato al contesto geografico, nello specifico l’area industriale tessile pratese-pistoiese. Mia Sanchez presenta una serie di serigrafie e un’opera video sviluppate a partire dall’archivio tessile conservato da Ondo. La mostra sarà visitabile su appuntamento dal 27 settembre al 27 novembre 2025.

In Rapporto, Sanchez esplora le dinamiche dell’industria tessile locale, come suggerisce il titolo, che richiama non solo l’idea di documento professionale e ufficiale, ma anche le gerarchie implicite nei processi produttivi. L’archivio di campioni conservato da Ondo diventa il punto di partenza per un’indagine visiva in cui la creazione e la classificazione di tessuti, stampati e organizzati in motivi, offre lo spunto per riflettere sulle implicazioni socio-politiche legate alla storia del loro uso materiale e sui principi di riproducibilità.

L’abbigliamento, inteso come linguaggio sociale, prosegue una ricerca già avviata da Sanchez, in cui l’uniforme è letta come simbolo del rapporto tra identità personale e appartenenza alla comunità. In mostra, i capi vengono combinati a sfondi di motivi grafici – pois, strisce e fantasie – realizzati dall’artista attraverso moduli serigrafici ripetuti in sequenza, richiamando le prassi industriali e standardizzate della produzione tessile. Questa serialità ritorna nel video Rapporto (2025) in cui il gioco del “telefono senza fili” mostra come dall’uniformità possano emergere variazioni ed errori, trasformandosi in segni distintivi. È qui che il fattore umano, con le sue imperfezioni, diventa centrale: ricorda la singolarità e la fragilità dei legami che sostengono le interazioni sociali e le nostre forme di comunicazione.

Rapporto diventa così un termine polisemico, capace di indicare relazioni interpersonali, resoconti lavorativi e la ripetizione modulare del disegno sul tessuto. Una sintesi che solleva questioni sulla libertà del singolo nelle dinamiche collettive e sulle forme di autoaffermazione nella società contemporanea.