Mostra di
Stefano De Paolis
Testi di
Filippo Bosco / Giulio Bonfante
Dal 31/05/25
al 05/09/25
for the kingdom, if I can

Ondo presenta for the kingdom, if I can, la prima personale di Stefano De Paolis in Toscana. La mostra segna il terzo appuntamento dell’attività espositiva di Ondo, project space dedicato alla ricerca di artisti emergenti con un’attenzione particolare al panorama italiano. Occasione di ricognizione nel percorso di ricerca di Stefano De Paolis, la mostra include un corpus di opere fotografiche inedite e un unico disegno su carta, medium distintivo della pratica dell’artista. La mostra sarà visitabile da Ondo dal 31 maggio al 5 settembre 2025.

In mostra, il disegno Per il regno (2025) dialoga con cinque fotografie analogiche in bianco e nero, che immortalano oggetti-talismani, arredi e simboli che dettagliano un immaginario intimo e personale - ora universo visivo dell’artista, ora scenografia abitata da una figura protagonista.

Le opere proiettano il visitatore in una dimensione difficile da collocare temporalmente, in cui si intrecciano riferimenti alla cultura pop, alla musica, al cinema e alla storia dell’arte. Il disegno è il medium che caratterizza da sempre la produzione di De Paolis, dove la delicatezza e i limiti imposti dall’utilizzo della matita, e della punta d’argento, diventano specchio di una caparbietà ostinata con cui l'artista si immerge in imprese eroiche solo apparentemente impossibili. La fotografia, medium esplorato più recentemente, contribuisce a consolidare un immaginario che sembra gravitare attorno a una narrazione sotterranea: cristallizza frammenti di un’epoca domestica, trasformando oggetti quotidiani in presenze simboliche, sospese nel tempo. In queste nature morte, De Paolis cataloga elementi progettati o customizzati dal protagonista: L’Orologio a Pendolo, l’Armadio, Il Servizio da tè, Il Telefono, La Sedia Thonet.

Completa la mostra l’intervento all’interno della Ondo Agenda: lo spazio editoriale in cui l’artista interviene in forma di 'presenza fantasma', annotando riflessioni sulle opere che hanno costruito finora il suo universo immaginifico. Qui De Paolis descrive e racconta minuziosamente le storie dei soggetti delle sue fotografie e, in questo modo, riflette sulla propria pratica attraverso appunti che sembrano ricordi lontani. Un esercizio di autoanalisi che trova sintesi proprio in Per il regno, dove un giovane uomo — familiare a chi conosce altri ritratti dell’artista — sfoglia un album di memorie, sospeso tra imprese vissute e altre soltanto immaginate. Insieme a lui, anche noi spettatori restiamo sospesi tra il ricordo di un passato leggendario e l’attesa di un futuro ancora da scrivere.


Mostra di
Stefano De Paolis
Testi di
Filippo Bosco / Giulio Bonfante
Dal 31/05/25
al 05/09/25
for the kingdom, if I can

Ondo presenta for the kingdom, if I can, la prima personale di Stefano De Paolis in Toscana. La mostra segna il terzo appuntamento dell’attività espositiva di Ondo, project space dedicato alla ricerca di artisti emergenti con un’attenzione particolare al panorama italiano. Occasione di ricognizione nel percorso di ricerca di Stefano De Paolis, la mostra include un corpus di opere fotografiche inedite e un unico disegno su carta, medium distintivo della pratica dell’artista. La mostra sarà visitabile da Ondo dal 31 maggio al 5 settembre 2025.

In mostra, il disegno Per il regno (2025) dialoga con cinque fotografie analogiche in bianco e nero, che immortalano oggetti-talismani, arredi e simboli che dettagliano un immaginario intimo e personale - ora universo visivo dell’artista, ora scenografia abitata da una figura protagonista.

Le opere proiettano il visitatore in una dimensione difficile da collocare temporalmente, in cui si intrecciano riferimenti alla cultura pop, alla musica, al cinema e alla storia dell’arte. Il disegno è il medium che caratterizza da sempre la produzione di De Paolis, dove la delicatezza e i limiti imposti dall’utilizzo della matita, e della punta d’argento, diventano specchio di una caparbietà ostinata con cui l'artista si immerge in imprese eroiche solo apparentemente impossibili. La fotografia, medium esplorato più recentemente, contribuisce a consolidare un immaginario che sembra gravitare attorno a una narrazione sotterranea: cristallizza frammenti di un’epoca domestica, trasformando oggetti quotidiani in presenze simboliche, sospese nel tempo. In queste nature morte, De Paolis cataloga elementi progettati o customizzati dal protagonista: L’Orologio a Pendolo, l’Armadio, Il Servizio da tè, Il Telefono, La Sedia Thonet.

Completa la mostra l’intervento all’interno della Ondo Agenda: lo spazio editoriale in cui l’artista interviene in forma di 'presenza fantasma', annotando riflessioni sulle opere che hanno costruito finora il suo universo immaginifico. Qui De Paolis descrive e racconta minuziosamente le storie dei soggetti delle sue fotografie e, in questo modo, riflette sulla propria pratica attraverso appunti che sembrano ricordi lontani. Un esercizio di autoanalisi che trova sintesi proprio in Per il regno, dove un giovane uomo — familiare a chi conosce altri ritratti dell’artista — sfoglia un album di memorie, sospeso tra imprese vissute e altre soltanto immaginate. Insieme a lui, anche noi spettatori restiamo sospesi tra il ricordo di un passato leggendario e l’attesa di un futuro ancora da scrivere.